Caro uomo nero mio,
torno a scriverti.
Pensavo a te.
In realtà ti penso spesso e sorrido perché mi ricordo di tutti i momenti passati assieme.
In cui eravamo io e te: il tuo corpo ed il mio in una fusione nera… non ho mai odiato il mio corpo, ma insieme a te ho imparato ad amarlo: le curve, le smagliature…tutto…
Eppure c’era una cosa che odiavi: i miei capelli naturali…mi avevi detto tu che per sembrare più donna sarei dovuta tornare ai capelli lunghi le extensions magari…ma non così…non ero abbastanza donna…
Finalmente non volevo somigliare a nessuno, non volevo incarnare gli standard di bellezza di nessuno.
Volevo che i miei ricci Afro fossero l’espressione della libertà ritrovata, volevo che fossero lo specchio della mia nuova anima.
Non l’avevi visto nei miei occhi che mi amavo più di prima.
Non l’avevi capito, ma mentre mi ritrovavo tu mi perdevi.